Disfatta

Sordo tonfo maestoso,
Stridio che lacera l’animo
Vuoto al centro del petto
Follia nella logora mente

Pesanti le umide palpebre
Sanguigne le incredule cornee
Flebile il fiato spezzato
Tremanti le labbra socchiuse

Rabbia imperante, insulsa
Rancore inutile, invano
Ricordi intensi, ibernati
Rumore incessante, ingombrante

Giordano (03/04/2023)

Zebra

Immobile son qui disteso
Il cogito mio vacilla
È stanco, annebbiato, distorto
Del manto questiona la tinta

Proietta la nitida forma
Di opposti cromi dipinta
S’intriga nel breve momento,
Cagiona di trama e d’ordito

Allorché l’occhi miei squarcia
La ratio che ormai è perduta
La quaestio giunge infin chiara:
È nero striato o bianco maltinto?

Giordano (16.07.2021)

Onirico tessitore

Furtivo nell’aere volteggia,
timido i volti osserva
Come piuma, leggiadro si posa
laddove necessità scorga.

Con attenta e aggraziata carezza
I serrati occhi lui sfiora,
dispiegando in essi la trama,
infondendo serena dolcezza

Allor che ‘l gesto è compiuto
lui veglia lì accanto con cura
svanisce pian piano, leggero
quand’ormai giunta è l’aurora

Giordano (20.01.2021)

Vitreo Incanto

Rapito, ammaliato, estasiato
la prima volta e sempre,
allorché ‘l pensiero mio
a loro immagine versa.

Splendenti, a risembrar stelle.
Profondi, al par del cosmo.
Verdi, sì come astro
intro ‘l morato crepuscolo.

Intensi lucenti smeraldi
ove specchiarmi bramo,
inerme dimenticando
senno, luogo e tempo.

Ritratti d’un estivo prato
onde, disteso, anelo
in essi ammirare perso
l’arancio del tramonto.

Giordano (28.04.2020)

Estasi

img-thingTi troverò lì a guardare il cielo, con la mano tesa ad indicare una stella.
E sarò lì, a guardare il suo meraviglioso riflesso nei tuoi occhi.
Mostrami solo il luogo e il tempo, e lascia che l’idillio abbia inizio.

Giordano (12.03.2013)